Il discorso di Draghi in Senato getta l’Italia nel più becero autoritarismo: “La mobilitazione di questi giorni da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del Governo è senza precedenti e impossibile da ignorare. Ha coinvolto il terzo settore, la scuola e l’università, il mondo dell’economia, delle professioni e dell’imprenditoria, lo sport. Si tratta di un sostegno immeritato, ma per il quale sono enormemente grato.”
È questo il fulcro sul quale si cominciano a muovere gli ingranaggi dei pieni poteri mossi dalla nomenklatura draghiana. Chi sarebbero questi italiani che sostengono il governo? In quale piazza è avvenuta una mobilitazione “senza precedenti”?
In realtà, da quello che si è potuto evincere dalle foto pubblicate sui vari social, in piazza sono sì scese delle persone, ma nell’ordine della dozzina. La democrazia si esplica nel voto popolare, non nella bizzarra lettura di una volontà popolare assente da parte di un grottesco banchiere.
Inoltre, proprio all’indomani dell’anniversario della strage di via D’Amelio, Draghi ha dichiarato che è necessario: “tenere le mafie lontane dal PNRR. È il modo migliore per onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.
Non sarebbe meglio tenerle lontane dai palazzi del potere? Queste frasi certamente non sorprendono. L’eco del 1992 si fa sentire ancora oggi.