Enrico Letta è il nuovo segretario del Partito Democratico. È stato eletto dai delegati dem con 860 voti a favore, 2 contrari e 4 astenuti.
Tra i passaggi più decisi dell’intervento del neosegretario Dem nell’assemblea che lo ha decretato quale nuovo segretario vi è stato quello relativo alla collocazione del Pd che: “deve essere un partito di prossimità. Siamo diventati il partito della Ztl. Il territorio sarà il nostro campo da gioco”.
Ed ancora, Letta prosegue sulle alleanze, sottolineando che: “la coalizione è fondamentale, ad aprirsi ci si guadagna sempre”. Il leader dem ha citato le vittorie di Romano Prodi e aggiunto: “Dobbiamo costruire un nuovo centrosinistra con la nostra iniziativa e leadership”. In questo quadro l’annuncio di voler parlare con tutte le forze di centrosinistra: “Speranza, Bonino, Calenda, Matteo Renzi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni”. E sul M5s? “Dobbiamo incontrare anche Conte”.
Nel corso del suo intervento Enrico Letta ha anche dettato alcune priorità della sua agenda da segretario Pd: lavoro, donne, giovani, ma soprattutto voto ai sedicenni e Ius Soli.
Ed è proprio questo ciò che salta subito all’occhio: a distanza di un anno dall’inizio della pandemia, con il tessuto economico-produttivo del paese che si sgretola ogni giorno di più, migliaia di aziende che vanno inesorabilmente verso la chiusura, una quantità innumerevole di posti di lavoro a rischio e milioni di italiani ormai verso la soglia di povertà assoluta, la priorità del nuovo segretario del Pd è la cittadinanza facile per gli immigrati.
Se questi sono i presupposti, la strada di Enrico Letta per rilanciare un Partito Democratico ormai in eterna crisi d’identità e lontano anni luce dal popolo si preannuncia tutta in salita.
DI BARTOLO SALVATORE